Monday, January 27, 2014

bassa produttivita' vs. bassi salari

Questa notizia del corriere sulla vicenda Electrolux ci da’ l’opportunita’ di fare un punto interessante sul fatto che bassi salari non sono concorrenza sleale ma bassa produttivita’. La vicenda riguarda Electrolux, che sta pensando di spostare la produzione italiana in Polonia se il costo del lavoro italiano non diventa piu’ basso. La notizia contiene informazioni sufficienti per dire che, mentre i lavoratori Electrolux italiani sono 1.85 volte piu' produttivi dei polacchi, sono 2.4 volte piu' costosi, e quindi non e' conveniente per la societa' rimanere da noi. Perche'?

Electrolux stima il suo costo del lavoro in Italia a 24 euro per ora; 7 euro in Polonia. Quindi un’ora di lavoro italiano costa 24/7-1=2.4 volte di piu’ che un’ora polacca di quella stessa societa’.

Electrolux dice anche che rimarrebbero se il costo orario del lavoro fosse 3-5 euro di meno. Facciamo 4: quindi, se fosse 20. Perche’ rimarrebbe? Deve essere che il costo unitario medio dei loro prodotti e’ almeno lo stesso di quelli polacchi. Il costo unitario medio in Polonia e’ 7/pr(P), dove pr(P) e’ la produttivita’ dei lavoratori polacchi (in, diciamo prodotti per ora di lavoro). In Italia, al nuovo costo, sarebbe 20/pr(It). 

Quando questi due numeri sono uguali (cioe’, se Electrolux rimane), deve essere che  7/pr(P)=20/pr(It), cioe’ pr(It)/pr(P)=20/7. Questo vuol dire che i lavoratori italiani sono (almeno) 20/7-1 = 1.85 volte piu’ produttivi dei polacchi.

Quando vi vengono a chiedere come competiamo con I salari cinesi a zerovirgola euro, domandategli qual e’ la produttivita’ dei cinesi, che senno’ vi confondono.

Grazie all’utente twitter Lupo Benasich che, stavolta, ha reso questo un post non non-richiesto.

Friday, January 17, 2014

campioncini non richiesti

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa breve lettera dal S.U.C.G. (sindacato unico dei campioncini gratis).
Gentile Redazione,
le scriviamo questa lettera non richiesta per esprimere pubblicamente la nostra disapprovazione per la pratica seguita da commercianti mercenari senza scrupoli di distribuirci gratis. La nostra casa madre ha speso enormi cifre per idearci e produrci. Spessissimo capita che clienti approfittatori provino in negozio i membri del nostro sindacato della categoria Profumi, e se ne vadano senza alcuna intenzione di comprare. Dottori approfittatori ci distribuiscono a pazienti approfittatori nei loro uffici, dopo averci ricevuto da rappresentanti di case farmaceutiche altrettanto approfittatori. Mamme approfittatrici provano i latte in polvere e nutrono per mesi dei neonati che imparano così subito l’arte dell’approfittare. La lista di esempi è sterminata. Il S.U.C.G. ritiene che questa pratica debba essere eliminata completamente, e chiede al Governo che venga imposto un prezzo minimo per legge per ciascun campioncino.  
Sindacato Unico dei Campioncini Gratis (#campionciniNO)

Ci uniamo a questa richiesta, e notiamo che anche gli autori della celebre campagna elegantemente denominata #coglioneNO si sono trovati a dover lavorare gratis. Fino ad ora.

Thursday, January 16, 2014

rosicone è chi rosicone fa

Mentre i grillini celebrano divertiti gli insulti pronunciati nella Camera che vorrebbero moralizzare dai peraltro comuni insulti altrui, e si scagliano contro lo European Stability Mechanism, vi segnaliamo una lettura che spiega un po' piu' con calma che ahiloro ci abbiamo guadagnato. Ma dovete avere tempo per digerirla: se volete solo indignarvi 5 secondi su facebook, lasciate pure perdere.

Saturday, January 4, 2014

Piu' sussidi alla decrescita

Ronald Reagan, noto attore, personalita' radio e portavoce della General Electrics a cui e' capitato anche di fare il Presidente degli Stati Uniti, ha efficacemente descritto la visione economica del Governo, dei politici e delle burocrazie di tutto il mondo e in tutti i tempi dicendo che se qualcosa si muove bisogna tassarla, se continua a muoversi bisogna regolarla e nel momento in cui smette di muoversi bisogna dargli dei sussidi.

Siccome l'Italia e' il paese dei poeti, dei santi e dei navigatori gli italiani sono avidi lettori anche aiutati da un insieme di politiche, regolamentazioni e regimi fiscali semplici, trasparenti e efficaci. Scherzo. Gli italiani leggono poco, nonostante la presenza in televisione di professoresse di livello internazionale.

Un modo facile per favorire la lettura e' quello di permettere al prezzo dei libri di scendere. E per far scendere il prezzo dei libri basta lasciare liberi i distributori piu' efficienti di vendere libri ad un prezzo piu' basso. Si, sto pensando ad Amazon e agli ebooks, ma non solo. Nell'Italia delle lobbies e degli interessi privati questo non e' possibile e quindi i nostri politici hanno preferito proteggere gli interessi di alcuni a discapito del beneficio di tutti. Come descritto da Reagan, tasse e regolamentazioni, regolamentazioni volte a proteggere gli interessi di pochi. Mancano i sussidi? No, il settore dell'editoria soppravvive anche a sussidi pubblici  - ovvero a soldi tolti a chi lavora per essere dati a chi e' politicamente ben connesso.

Com'e' che dicono a Napoli? Cornuti e mazziati.